sabato 30 aprile 2022
mercoledì 20 aprile 2022
Rivista QUADERNI, ANNO LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3 20° della Rivista, CESVAM REPORT Settembre 2019 Agosto 2021
SOMMARIO
Anno LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3,
20° della Rivista “Quaderni”
www.istitutodelnastroazzurro.it
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
www.cesvam.org
CESVAM
REPORT. SETTEMBRE 2019 – AGOSTO 2021
1.
INTRODUZIONE
La necessità di un Report.
2.
STRUTTURA
DEL CESVAM
a.
Istituto
del Nastro Azzurro Ente Morale
Statuto;
Regolamento
b.
Lo
Statuto del CESVAM
c.
Il
Regolamento del CESVAM
d.
Il
Verbale costitutivo del CESVAM del
Consiglio Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro
3.
ATTIVITA’
DEL CESVAM
Editoria
a.
La
Emeroteca del CESVAM
b.
L’Archivio-Biblioteca
del CESVAM
c.
I
Progetti di Ricerca. La realizzazione e la finalizzazione
Ricerca
d.
Le
attività in essere.
e.
La
Rivista “Quaderni del Nastro Azzurro”
f.
I
“Quaderni On Line”
g.
I
Blog di carattere storico, estensione di ricerca
h.
I
Blog di carattere geografico, estensione di ricerca
i.
I
Blog di carattere associativo e divulgativo
j.
I
CESVAM Papers, collana “occasional” di pubblicazioni
k.
I
Libri della Collana del Nastro Azzurro”
Didattica
l.
L’Attività
didattica per Master di 1° e 2° Livello
m. L’Attività
didattica per Corsi di Formazione
Divulgazione
n.
Il
Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro. Concorso alla Gestione
o.
La
Piattaforma del CESVAM. Lo strumento di divulgazione al passo con i tempi
p.
I
Convegni e le Conferenze
q.
Gli
“Incontri con l’Autore”
r. Collaborazione con
Enti, Istituti, Accademie, Università. Il Confronto
4.
CONCLUSIONE
.
Lineamenti per il futuro
5.
IL
PERIODICO “NOTIZIARIO DEL NASTRO AZZURRO
Nota redazionale:
Questo numero della Rivista
“QUADERNI” come si può notare, pur mantenendo la struttura base, non porta la
tradizionale suddivisione “Il mondo da cui veniamo: la memoria” e “Il mondo in
cui viviamo: la realtà d’oggi” e le relative rubriche. Questo per lasciare lo
spazio al Report del CESVAM, Questo Report, come ampiamente si è riportato nel
Report stesso, vuole essere una documentazione fattiva della risposta che la
Presidenza Nazionale ha voluto dare, con il Report pubblicato nel 2019 (N. 3°
della Rivista, Supplemento XIII, Luglio-agosto 2019) alla lenta crisi che aveva
attanagliato l’Istituto culminata, in chiave di retrospettiva storica, con
l’anno 2014, considerando il 2015 l’anno della svolta a cui tutti hanno dato un
ampio contributo. Questo numero della Rivista vuole essere la continuazione del
Report per il biennio settembre 2014 – agosto 2019, mantenendo la stessa
articolazione ed aggiornandone i contenuti per il periodo di riferimento. Si
vogliono fornire elementi di riflessione sulle scelte fatte, sui successi
ottenuti, sugli scostamenti da correggere, per proseguire, in vista degli anni
futuri, verso una affermazione dell’Istituto sempre più ferma e decisa.
(massimo
coltrinari)
I di Copertina: Lo stemma del CESVAM
info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
Il presente numero può essere
richiesto gratuitamente in formato digitale. Su carta (fino ad esaurimento copie ed addebito spese postali) previo
versamento di euro 5 a copia in bianco e nero e euro 10 a copia a colori da versare su conto
corrente postale n. 25938002 intestato ad Istituto del Nastro Azzurro oppure su C.C. Bancario BPER Banca Piazza
madonna di Loreto 24 C.C.703202000000002122 IBAM IT 85P0 5387 0320 200000000
2122.
domenica 10 aprile 2022
52° Reggimento Fanteria Garibaldi
Si riporta la post fazione al Volume di mario di Spirito dedicato al Reggimento.
Postfazione
Stampare un volume scritto ed
edito negli anni trenta del secolo scorso, in un clima totalmente diverso da
quello di oggi può sembrare una attività inutile e nostalgica. In realtà
riportare alla luce e presentare ai Soci dell’UNUCI e a quanti hanno interesse
a questi argomenti può essere utile per comprendere lo spirito e il senso di
identità che sono una struttura portante della architettura della nostra
Nazione.
Il Reggimento “Obbedisco” era
una entità anche nel 1934 al di sopra di tutto e di tutti. Ho sentito mille
volte racconti come quello dell’amico Montagano, che finirà in un campo di
concentramento tedesco, in un KZ quelli peggiori di tutti per la sua avversione
al fascismo ed al nazismo, essere orgoglioso di portare quella cravatta rossa
segno di italianità in un panorama fosco e nero. Come quello offerto dal regime
mussoliniano.
Richiamare alla attenzione
quei momenti significa anche viverli e partecipare a quella operazione di
conoscenza della memoria che è uno degli scopi statuari dell’UNUCI, Unione Nazionale
Ufficiali di Complemento in Congedo. Non solo storia risorgimentale, in cui il
52° Reggimento affonda le sue radici di tradizione storica, ma anche storia del
novecento, in cui la tradizione garibaldina ha avuto un suo sviluppo ed un suo
rinnovarsi.
La partecipazione alla Prima
Guerra Mondiale, di cui in questi mesi si sta celebrando la data anniversaria
intesa come momento di unione, di identità e di partecipazione collettiva, è
una tappa fondamentale di questa tradizione. Aver deciso di accorre nel 1914,
in Francia, per combattere il tedesco, con la Legione Garibaldina nel solco
dell’interventismo, è stato un segno eclatante per influire nella scelta da che
parte l’Italia doveva stare. L’Italia del primo novecento era incapsulata nella
Triplice Alleanza ed appariva sempre più evidente che questa alleanza poteva
essere accettata come strumento di equilibrio europeo. Quando Germania ed
Austria oltrepassarono questo limite e vogliono ricorrere, in una visione
prettamente ottocentesca dell’uso della guerra, l’Italia è chiamata a
scegliere.
Germania ed Austria sono
convinte, nel 1914, di vincere la guerra, supponendo che la Gran Bretagna
rimanga neutrale; e sono convinte di riuscire a sconfiggere la Francia, prima,
la Russia, poi, fidandosi ciecamente nella forza dei loro eserciti. L’Austria è
convinta di avere ragione della Serbia in poche settimane. Troppo convinte della
loro superiorità pensano di non avere bisogno dell’Italia e volutamente la
vogliono lasciare fuori per non dividere con lei le conquiste territoriali che
sono date per scontate.
Qui finisce nella sostanza la
Triplice Alleanza. L’Italia non deve partecipare alla costruzione del nuovo
ordine europeo scaturito dalla guerra. La Triplice Alleanza aveva terminato il
suo compito: fin quando è una alleanza per mantenere gli equilibri europei va
bene; quando questi equilibri devono essere alterati a favore di Germania ed
Austria, l’Italia è messa da parte.
Mascheravano Germania ed
Austria questa loro scelta con le solite parole di propaganda: parlarono di
“tradimento” dell’Italia con cui marcarono di tradimento il nostro Paese al
momento della dichiarazione di neutralità.
Davanti a tutto questo, al
fallimento della politica della Triplice, di cui il capofila era il Marchese di
San Giuliano, ministro degli Esteri, non vi era che la strada
dell’Interventismo, della partecipazione alla guerra per avere quei vantaggi
territoriali che mettesse in sicurezza il confine orientale, con la
acquisizione di Trieste, concludendo il processo unitario Italiano.
In questo contesto lo spirito
garibaldino fu essenziale. . L’esempio
ed il significato storico del 52° Reggimento fanteria “Obbedisco”, è
eclatante.
In questa chiave la ristampa
del volume, il voler aver dato spazio a nomi e cognomi di chi fu partecipe e
protagonista, che è forse il segmento più importante del volume, rappresenta un
omaggio ed un dovuto ricordo a chi fecero, con il loro dovere, l’Italia, prima
come Stato, poi come Nazione.
Massimo Coltrinari