LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
Il nemico
L’analisi
che Filippo Stefani propone delle operazioni tedesche da settembre a dicembre
1943 è estremamente interessante in quanto sottolinea come le potenzialità
tedesche in Italia nel settembre 1943 erano davvero notevoli. Kesserling chiese
due divisioni che se gli fossero state assegnate sicuramente avrebbe dato ai
tedeschi successi maggiori.
Continua
Stefani:
“Non ebbe torto il maresciallo Kesserling di
lamentarsi di non essere stato ascoltato a suo tempo circa la costituzione del
comando Rommel: l'esistenza di questo
duplice comando in Italia e la strana soggezione di Hitler verso Rommel ebbero
per conseguenza il continuo rifiuto delle mie ripetute richieste di un paio di
divisioni di rinforzo con le quali la portata dei successi iniziali avrebbe
potuto assumere la dimensione strategica del reimbarco delle unità della 5ª
armata statunitense a Salerno.”[1]
Kesserling probabilmente aveva
ragione, ma si devono considerare altri due elementi non presi in esame né da
lui né da Stefani: la resistenza ed il contrasto che le forze armate italiane
hanno posto in essere nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione
dell’armistizio. Ci si riferisce, ad esempio, ai combattimenti che si ebbero a
Roma, alla Montagnola, alla Magliana, a Porta San Paolo, che impegnarono per
oltre tre giorni la 3a Divisione Paracadutisti tedesca, che giunse con i suoi
primi elementi nella zona della testa di ponte di Salerno solo cinque giorni
dopo l’inizio dello sbarco stesso, anziché, nel primo o nel secondo giorno. In
questa ultima ipotesi il suo peso sarebbe stato veramente determinante. Il secondo elemento da prendere in
considerazione è che la maggior parte dei reparti tedeschi si attardò a
disarmare le truppe italiane, a raccoglierle e a radunarle; un più accorto
impiego di questi reparti, sollecitati a marciare verso sud avrebbe dato a
Kesserling sicuramente risultati maggiori. Anche in questo caso seppur
indirettamente, è di tutta evidenza che le forze italiane abbiano aiutato gli
Alleati a Salerno,
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