LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
Il nemico
Con la firma dell’armistizio corto
il 3 settembre 1943 il Regno d’Italia chiedeva cessava le ostilità con la Gran
Bretagna e con gli Stati Uniti[1]
ed ancora era in guerra con l’Unione Sovietica, che non era stata coinvolta
nelle trattative armistiziali.[2]
Da un punto di vista strettamente formale un armistizio è la sospensione delle
attività belliche che può portare al Trattato di pace e nel qual caso la guerra
dichiarata ha termine, oppure alla ripresa delle ostilità. Il 29 settembre a
Malta il Governo Badoglio firmò una aggiunta a quello firmato il 3 settembre
che in pratica lascia solo quattro provincie pugliesi alla sovranità italiana
mentre il resto del territorio italiano occupato dalle truppe delle Nazioni
Unit erano sotto amministrazione alleata. Il restante territorio era stato
occupato dalle forze germaniche. In sostanza l’Italia nel settembre 1943, non
aveva sovranità se non su quattro provincie ed aveva il restante territorio
occupato ed amministrato sia dai suoi ex alleati (La Germania) sia dai suoi ex
Nemici (Stati Unit e Gran Bretagna e loro alleati). Il 13 ottobre 1943, con un
colpevole ritardo, fu dal regno del Sud dichiarata la guerra alla Germania ed
ai suoi alleati. Pertanto da un punto di vista formale l’Itala, non avendo
firmato alcun trattato di pace con nessuno era in guerra con le due coalizioni
che in quel momento si fronteggiavano, ovvero era in guerra, diretta o sospesa,
con quasi tutto il mondo.
[1]
Con la Francia aveva concluso un armistizio il 25 giugno 1940 firmato a Villa
Incisa da plenipotenziari francesi e italiani.
[2]
L’armistizio ed il riconoscimento del Regno del Sud si avrà nel 1944.
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