LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
Il nemico
Badoglio, Capo del Governo Italiano |
Se la Germania aveva deciso di
attaccare l’Italia e considerava il Regno d’Italia un nemico tutti coloro che
erano suoi alleati, si allinearono a questa scelta. Quindi la coalizione
hitleriana, che in rapida sintesi vedeva la Francia di Vìchy o quello che
rimaneva, il Belgio, la Norvegia di Quilisng, l’Ungheria, La Romania, la
Croazia degli ustascia di Pavlicic, e gli altri movimenti nazisti di Europa, seguì
Berlino. E’ importante sottolineare l’esistenza di questa coalizione con i suoi
esponenti ed i suoi regimi in quanto anche in Italia sorse un movimento che vi
partecipò. Ovvero quegli italiani che nel momento delle scelte all’indomani
della proclamazione dell’armistizio rimasero fedeli alla vecchia alleanza. I
modi che scelsero furono diversi, e li vedremo in seguito, ma qui si può dire
che questi fedeli alla vecchia alleanza scelsero di entrare nell’esercito
tedesco sia come combattenti che come ausiliari, in quado stanchi e delusi dal
fascismo, oppure nelle organizzazioni del lavoro tedesche come la Todt, o
preferirono lavorare nella industria tedesca (dei 795.000 soldati disarmati ed
internati, ben 150.000 optarono per queste soluzioni), mentre i rimanenti
aderirono al risorto fascismo. Proprio dalla scelta dei fedeli alla vecchia
alleanza per il risorto fascismo sta la prova che il fascismo movimento ed il
fascismo regime aveva completamente fallito; non per altro il 25 luglio
dimostra che questo fallimento, decretato dagli stessi gerarchi del Gran
Consiglio era già avvenuto nella coscienza di molti. Nasci così la Repubblica
Sociale Italiana, che Mussolini fonda il 23 settembre 1943 3 che si colloca
nella coalizione hitleriana in quanto agirà nei limiti e nei modi che i
tedeschi permetteranno. Entrando nella coalizione hitleriana la repubblica
sociale italiana si colloca tra i “nemici” della Guerra di Liberazione, sia su
un piano strettamente ideologico, anche su un piano appunto sociale, volendo
portare avanti politiche economiche di stampo socialista che sono innovative
rispetto al vecchio fascismo.
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