Ue e Turchia, Usa e migranti, Iran | |
Newsletter n° 552 , 28 giugno 2017 | |
È giunta l'ora di porre fine al processo di adesione della
Turchia all'Unione europea? Dopo il referendum di aprile,
che ha ulteriormente accentrato il potere nelle mani di
Erdogan, se lo chiedono in tanti. Per il direttore dello
IAI Nathalie Tocci, l'Europa non deve lasciare sola la
società civile turca: mantenere lo status quo, per
entrambi i partner, è il minore dei mali; accelerare
verso un'unione doganale moderna, invece,
l'incentivo a non raggelare i rapporti. Le nubi
sulla fattibilità di ulteriori allargamenti Ue stazionano anche sui Balcani, che si preparano alla tappa italiana - a Trieste il 12 luglio - del Processo di Berlino, dopo che il
Montenegro è intanto divenuto il 29o Stato membro
della Nato. Negli Usa, Donald Trump ottiene una
mezza vittoria: la Corte Suprema dà un parziale
via libera all'applicazione del Muslim Ban
(il divieto di ingresso negli Stati Uniti per
cittadini provenienti da 6 Paesi a maggioranza
musulmana), mentre i deserti al confine con
il Messico fanno registrare quasi più morti del
Mediterraneo. E in Iran, i pasdaran provano a capitalizzare, a
spese dei riformatori, i toni aggressivi dell'Amministrazione Trump e dei sauditi.
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