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giovedì 10 marzo 2011

GLI ARDITI DEL SUD

di Eugenio Moretti
Le vicende della guerra segnarono anche il X° Reggimento Arditi, che segui la sorte di tanti altri reparti italiani; alcuni si adeguarono alle clausole dell'armistizio dell'8 settembre 1943, altri continuarono invece a combattere a fianco dell'ex alleato tedesco.

Per quanto attiene a quanti operarono a fianco degli alleati, l'8 settembre sorprese il I° Battaglione Arditi in Sardegna. Il reparto non subì sbandamenti restando fermo nella sua efficienza operativa grazie soprattutto all'opera del proprio Comandante, il Ten. Col. Guido Boschetti.

Il 12 Settembre, attaccato in forze dai tedeschi che gli intimarono la resa, contrattaccò, respingendoli sanguinosamente.

Il 19 febbraio 1944 il battaglione sbarcò a Napoli e immediatamente fu schierato a fianco degli alleati sulla linea del Volturno. Questo avvenimento segna l'ingresso degli Arditi nel C.I.L.. il Corpo Italiano di Liberazione.

Il 19 marzo il reparto cambia nome per volere del Gen. Messe e diventa IX Reparto d'Assalto dall'omonima unità che nella Prima Guerra Mondiale aveva gloriosamente combattuto proprio agli ordini dell'allora Maggiore Messe sui monti Grappa e Col Moschin.

A maggio, al momento dell'avanzata, il IX Reparto d'Assalto è un'unità organica con poco più di 400 Arditi in tutto così articolata:

• plotone comando

• 4 compagnie arditi: tre d'assalto (102,110,123) e una armi d'accompagnamento (104).

Il reparto, inquadrato nel 68° Reggimento Fanteria del Gruppo di Combattimento "Legnano" resta al fronte per tutta la durata della guerra.

In pratica il contributo del IX Reparto d'assalto "Col Moschin" nella guerra di liberazione, dall'8 Settembre 1943 all'8 Maggio 1945, fu, tenuto conto dell'esiguità del suo organico, particolarmente elevato. Le perdite totali assommarono a 60 caduti e circa 200 feriti.

Numerosi furono i riconoscimenti ufficiali sia da parte delle nostre Autorità militari che dei Comandi Alleati. Ricordiamo, oltre alle decorazioni al Labaro, una M.O.V.M, 48 tra M.A.V.M. e M.B.V.M, una Silver Star americana, 7 decorazioni polacche e ripetuti encomi solenni.

Al termine del conflitto, nell'Agosto 1946, il reparto fu sciolto. In seguito fu donata la Bandiera di Combattimento (anno 1976) al 9° Battaglione Paracadutisti "Col Moschin" di Livorno ora 9° Reggimento Paracadutisti "Col Moschin".

Per non dimenticare la mia diretta partecipazione mi sia consentito il seguente aneddoto:

inizio primavera 45 ci sono ordinate azioni di disturbo nella zona della linea Gotica (che sarà poi teatro finale con sfondamento linea nemica - e liberazione città Bologna).

Nelle primissime ore del mattino del 10 aprile preceduti da nutriti fuochi di artiglieria, diretti da un valido osservatore, il sottotenente Poli, (Presidente nazionale ANCFARGL) iniziano gli attacchi ai due obbiettivi prefissati: Parrocchia di Vignale e Quota 459 che sono posizioni fortificate e contornate da campi minati.

La 110ma compagnia con obiettivo Parrocchia di Viguale al comando dei S.Ten Manenti e Ten. Gagliardi, e la 123° compagniacon obiettivo Quota 459 Sot.Ten. Palma e Schiavoni. Cruenti furono i combattimenti con accesi corpo a corpo; grande abnegazione del S.Ten. Manenti che, incappato su di un campo minato nel tentativo di salvare un suo ardito dalla morsa delle mine, resta colpito mortalmente dallo scoppio di un ordigno. Nel contempo il giovane marconista Caporale Moretti avuto l'apparato radio portatile colpito da schegge sia al vano porta batteria che al laringofono, lo ripara sotto il fuoco dei mortai e riesce a trasmettere in radiotelegrafia la richiesta di annebbiare il fronte per poter ripiegare i reparti che hanno portato a termine l'azione.

L'esito glorioso delle due azioni non è stato incruento e sette morti più una quindicina di feriti di cui alcuni gravi, è stato il tributo del IX Reparto d'Assalto.

La mattina del 21 Aprile il Gen. Utili seguìto dalla bandiera del IX Rep. d'assalto entra in Bologna da Porta S.Stefano tra una fitta ala di folla festante.


Eugenio Moretti

ANCFARGL Genova

'Chiedo scusa per eventuali inesattezze dovute semrnai alla riduzione di memoria per il tempo ahimè non più recente~"

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