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Palazzo Salviati. La Storia

chi avesse note, notizie, documenti e indicazioni riguardante Palazzo Salviati è pregato di inviarlo all'indirizzo e mail quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org



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lunedì 20 marzo 2023

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Compendio 1945


 

Il volume tratta dei QUATTRO mesi della Guerra di Liberazione, il 1945.E’ descrizione indicativa e sommaria degli eventi che portarono alla concessione delle 140 Medaglie d’Oro al Valor Militare del terzo anno della Guerra di Liberazione, intesa questa come guerra degli italiani nel contesto della campagna in Italia combattuta da una parte dalla Germania e suoi alleati, dall’altra dalla coalizione delle Nazioni Unite. I suoi limiti di tempo sono nell’anno temporale, cioè il 1945. I suoi limiti di spazio sono, principalmente il territorio della penisola italiana, i territori degli Stati, alleati, nemici o neutrali, coinvolti nella seconda guerra mondiale, nella accezione dei luoghi ove a seguito degli eventi bellici o armistiziali vi erano soldati italiani nella loro qualità di prigionieri di guerra, internati, o cittadini italiani internati o deportati.

Vengono dati cenni alle vicende della conclusione della Campagna in Italia, la consistenza, le motivazioni e le azioni conclusive del movimento ribellistico alla coalizione hitleriana in Italia e a quello europeo, oltre ai risvolti che già sono stati accennati nel Compendio 1943 e nel Compendio 1944, ovvero il fenomeno dell’internamento, della resistenza dei soldati italiani all’estero ed alla prigionia, che in questo anno trovano la loro conclusione attraverso la fase del rimpatrio. In questo volume queste componenti sono chiamate fronti, i fronti della Guerra di Liberazione. La finalità che il volume si propone è quella di dare delle indicazioni di larghissima massima affinché con queste si riesca ad avere strumenti idonei a sviluppare ulteriori ricerche, utilizzando anche le altre componenti del Dizionario. 

Il volume è anche espressione di un progetto, titolato appunto “Dizionario minimo della Guerra di Liberazione” che, insieme ad uno precedente, titolato “Dizionario minimo della Grane Guerra sono parte di progetti approvati dal Ministero della Difesa.


Il Volume può essere chiesto alla Segreteria Generale: alla email segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

venerdì 10 marzo 2023

INFOCESVAM, Anno X, 37/38, n. 1 Gennaio - Febbraio 2023, 1 marzo 2023

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO X, 37/38 N. 1, Gennaio – Febbraio 2023, 1 marzo 2023

X/1/651 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 626 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato alla indicazione dei blog attivati come complemento della piattaforma www.cesvam.org

X/1/652 – Il Progetto 2022 dedicato al Museo dell’Istituto è stato sostituito, su iniziativa del Presidente Nazionale da un altro dal titolo “Attività di esecuzione di ricerche finalizzate alla edizione di pubblicazioni concernenti la data anniversaria della Fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro. Tale progetto prevede la edizione di volumi dedicati alla Storia dell’Istituto e di un Poster/Manifesto

X/1/653 – Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Indetta una riunione il Alla data del 28 febbraio 2023 l’attivazione delle modalità di alimetazione sono in essere per individuare le Federazioni da scegliere per l’ampliamento degli inserimenti

X/1/654 – Il volume dedicato alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale  a raggiunto la realizzazione del manoscritto n. 3 Una sessione di ricerca è prevista per la prima decade di aprile sia presso l’Archivio di Stato di Roma sia presso l’Ufficio Storico dell’Esercito a Via Lepanto dal Direttore, e dal  Dott. Giovanni Riccardo Baldelli.

 

X/1/655 –  Il Programma per le celebrazioni della Fondazione dell’Istituto del Nastro azzurro è disponibile presso la Segreteria Generale. Info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org. Eventi Principali: 25 Marzo cerimonia all’Altare della Patria; 26 Marzo Santa Messa alla Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, Roma.

X/1/656 –  CESVAM – PAPERS. Riordino dei numeri usciti nel 2019, 2020, 2021 nella edizione su carta. Per la edizione 2022 la titolazione prevede delle variazioni in relazione alle esigenze dell’Albo d’Oro Nazionale

X/1/657 –  Il blog www.uniformologia.blogspot.com continua a pubblicare uniformi, distintivi. Gradi ed equipaggiamenti degli Eserciti dell’Ex Patto di Varsavia.

X/1/658 – Progetto 2022/2 Libano. Predisposta la Copertina. Predisposto il manoscritto 1 con l’impostazione, e la iconografia. Il Coautore Antonio Trogu ha predisposto tutta l’iconografia, parte terza della pubblicazione

X/1/659 –  Albo d’Oro Nazionale. Gli inserimenti al termine del mese di gennaio per i decorati singoli sono stati 495. Hanno prestato la loro opera come Utenti, i Sig. Coltrinari e Orioli e le Sig.re, Bottoni, Tomassini, Monteverde, Mastrantonio.

X/1/660 –   Il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione ha visto il completamento dei Compendi e dei glossari nel mese di febbraio. E’ disponibile. Info: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

X/1/661 – Rivista QUADERNI”. Il numero 2 del 2023, 28° della Rivista dalla Prima Edizone, sarà interamente dedicato al Centenario e avrà una struttura ordinativa “ ad hoc”

X/1/662 – Progetto 2022/1. Volumi aventi per titolo “ L’Istituto del Nastro Azzurro in Italia e nel Mondo. Il Valore Militare Italiano” incentrati sulla documentazione che attesti le attività delle Federazioni/Sezioni/Gruppi sul territorio con cenni iconografici e note storico-geografiche.

X/1/663 – Albo d’Oro Nazionale. Federazione di Imperia.  Testo base “Albo d’Oro della Provincia di Imperia. II Aggiornamento.1998. Inserimento a partire da marzo 2023. Utente Dott. Manuel Vignola

X/1/664 –  Albo d’Oro Nazionale. Federazione di Ancona. Base. “Gli Azzurri della Provincia di Ancona” Ed. 1975. Sono stati inseriti al 28 Febbraio 2023 808 decorati singoli, con questa ripartizione 24, MOVM, 210 MAVM, 295 MBVM, 266 Croci al V.M., 5 Passaggio IN SPE, 5 Promozioni per Merito di Guerra. Ordine Militare d’Italia, n. 4. I dati sono incompleti. Inizia la fa due: revisione del testo.

X/1/666 – Albo d’Oro Nazionale. Federazione di Savona.  Testo base “I Decorati al Valor Militare della Provincia di Savona Edizione 1973. Inserimento a partire da marzo 2023. Utente Dott. Nicolo Paganelli

X/1/667 – Progetto 2022/1. Volumi riguardanti “ L’Albo d’Oro dei Decorati d’Italia”. Come noto nel corso dei suoi cento anni di vita l’Istituto attraverso le federazioni ha edito innumerevoli volumi dedicati ai Decorati delle singole provincie. La raccolta di tutti questi annuari, riordinati rappresenta al momento L’Albo d’Oro Nazionale a stampa  del Valore Militare Italiano. Sul sito dell’Istituto si darà conto di quanto sopra

X/1/668 – Albo d’Oro Nazionale. Federazione di Firenze. Federazione di Pistoia, Federazione di Arezzo. E’ iniziato l’inserimento dei dati di queste federazioni. Utenti: Mastrantonio, Monteverde, Tomasini

X/1/669 –  Albo d’Oro Nazionale. Decorazioni alla Truppe dei Corpi Coloniali. Testo Base: Ales S., Dell’uomo F., Bandiere, Stendardi, Labari e Gagliardetti dei Corpi Militari dello Stato 1860-2007, Roma Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito. Con la Collaborazione del Dott. Giovanni Cecini. Utente Massimo Coltrinari

X/1/670 – Progetto 2022/1 Manifesto/Poster predisposto per la data anniversaria della fondazione. Ha lo scopo di presentare alla popolazione scolastica in tutta Italia il valore militare Italiano riportando in 16 riquadri che cosa è, che cosa fa, che cosa è stato e quello che farà l’Istituto del Nastro Azzurro. IL formato è quello Standard dei manifesti 70x100. I riquadri sono composti per 1/3 da foto (unica) e dal testo /2/3

X/1/671 – Albo d’Oro Nazionale. Sardegna. Non è stato ancora rintracciato alcun annuario di questa Regione. E’ iniziato l’inserimento dei Decorati singoli. Alla data del 28 febbraio erano stati inseriti 167 Decorati di tutte le provincie della Sardegna. Utente. Giorgio Madeddu

X/1/672 – Progetto 2022/1 Volume dedicato al fondatore Ettore Viola contenente una raccolta dei suoi scritti sulla Grande Guerra e sulle sue vicissitudini politiche in contrasto con il fascismo e con Benito Mussolini, sulla base della pubblicazione del testo integrale alla guida del Fondo Ettore Viola alla Biblioteca-Archivio della Camera dei deputati.  E’ in corso di pubblicazione su www.valoremilitare,blogspot.com i punti salienti di detto fondo

X/1/673 –  Albo d’Oro Nazionale. Gli inserimenti al termine del mese di febbraio per i decorati singoli sono stati 1982, per un totale dal 1 gennaio 2023 di 2477. I totale dei soci collettivi è 101 Hanno prestato la loro opera come Utenti, i Sig. Coltrinari e Orioli e le Sig.re, Bottoni, Tomassini, Monteverde, Mastrantonio.

X/1/674 – Il prossimo 13 marzo si terranno le sessioni di laurea dei Master attivati presso la Unicusano (info:www.unicusano.it/ portale master)

X/1/675 – Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 marzo 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

 

 

 

martedì 7 marzo 2023

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Glossario 1945


 

Glossario 1945. Il volume raccoglie i lemmi più significativi dei quattro mesi, quelli del 1945, della Guerra di Liberazione, che sono stati articolati tenendo presente l’approccio adottato per questo Dizionario, ovvero si considera la Guerra di Liberazione, una guerra su cinque fronti. I fronti sono: il Regno del Sud, il movimento partigiano, l’internamento sia in Germania che in altri paesi, soprattutto neutrali, la resistenza dei militari italiani all’estero, la prigionia. Questi fronti si sono formati contro il nemico rappresentato nella coalizione hitleriana, nel contesto della campagna d’Italia aperta con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943 dalla coalizione delle Nazioni Unite contro la predetta coalizione hitleriana. L’Italia si era trasformata in un campo di battaglia tra eserciti stranieri. I lemmi vengono presentati inizialmente secondo la forma alfabetica classica, poi sono suddivisi per comparti, che sono 9, per facilitare una ricerca più immediata e poi come glossario vero e proprio nella forma più concisa possibile. A corredo, oltre alla bibliografia è stata predisposta una cronologia essenziale dei principali eventi del 1945. Per l’uso di questo glossario si consiglia di consultare prioritariamente il volume dedicato ai Percorsi di Ricerca /Indici.

martedì 28 febbraio 2023

GIorgio Madeddu.. Medaglie d'Argento. Città di IGlesias 1793

 

Quattro antiche Medaglie d’Argento al Valore Militare splendono nuovamente nel firmamento degli eroi della Città di Iglesias.

Le ricerche in corso, finalizzate ad individuare i nominativi e le relative motivazioni delle concessioni di decorazioni al Valore Militare ai combattenti della Città di Iglesias, hanno portato, inaspettatamente, ad aggiungere altre quattro Medaglie d’Argento al Valore Militare alle già tante individuate in questi mesi.

Le antiche medaglie risalgono ai fatti del 1793 quando le truppe della Francia rivoluzionaria tentarono di conquistare la Sardegna e nello specifico quando, dopo lo sbarco nelle coste della Sardegna sud – occidentale, tentarono una sortita in terra ferma per sorprendere le milizie sarde. I difensori, nobili e popolani iglesienti, in numero assolutamente inferiore rispetto agli assalitori, ingaggiarono furiosa battaglia, alcuni difensori morirono ma il loro sacrificio non fu vanno, i francesi furono costretti alla ritirata lasciando sul campo numerosi caduti.

La vittoria sugli attaccanti francesi destò molto clamore ed entusiasmo tra le truppe sarde e lo stesso Re di Sardegna espresse parole di vivo apprezzamento.

Successivamente, a seguito dell’istituzione delle medaglie d’oro e d’argento al Valore Militare avvenuta il 21 maggio 1793 per volontà di Vittorio Amedeo III di Savoia,  Re di Sardegna, a quattro miliziani iglesienti fu concessa la Medaglia d’Argento al Valore Militare e la pensione.

Le quattro antiche medaglie d’argento non risultano censite nell’attuale archivio online dell’Istituto del Nastro Azzurro.

lunedì 20 febbraio 2023

GIorgio Madeddu. Ricerca. Testo del Regolamento sui Distintivi d'Orore 1815 Regno di Sardegna

 REGOLAMENTO per il Distintivo d'Onore da S. M. stabilito per li bass'ufficiali e soldati delle Regie Truppe. ( 1. aprile 1815. ) 


Affinchè i bass' ufficiali , e soldati delle Regie Truppe, che fa. ranno azioni di segnalato valore in guerra riportino un pubblico, e permanente onorifico contrassegno di Reale gradimento, ha S. M. stabilito un Distintivo d'Onore , il quale nel far riconoscere gli autori di tali azioni , e nel dar loro una maggiore considerazione , serva altresi ad elevarne sempre più gli animi , e ad eccitare anche coll'apparente segno della manifestata prodezza quella emulazione nei compagni , che tanto è necessaria nel militare, ed ha quindi la M. S. ordinato , che per questo Distintivo si osservi il presente Re golamento . 1. Consisterà il Distintivo d'Onore in una medaglia coniata in oro , ed in argento , ed a misura de casi coll'una, o coll'altra sa ranno premiate le azioni di segnalato valore, che si faranno dai bass'uffiziali, e soldati delle Regie Truppe di fanteria, artiglieria , e cavalleria, senzachè rimangano esclusi dall'aspirarvi i brigadieri, sotto-brigadieri, e palafrenieri del Treno d’Artiglieria , qualora si distingnano in qualche particolare occasione. 2. Azioni di segnalato valore saranno riputate quelle di chi avrà particolarmente cooperato al buon esito d'una intrapresa, a salvare da qualche pericolo un corpo di truppa , Uffiziali, bass'uffiziali, o soldati , le bandiere, la cassa dei denari , o gli equipaggi militari , e le artiglierie , e mediante che tali azioni vengano convalidate da te stimoni , e non siano giudicate temerarie , o prodotte da desiderio di preda , daranno titolo al conseguimento del Distintivo d'Onore suddivisato . 3. Non sarà questo compartito ad intere compagnie, od a squa droni , che sotto gli ordini di Uffiziali si fossero distinti in qualche 699 0 affare, ma sarà riservato alle azioni personali sopradescritte , o di merito equivalente ; e quelli , che giungeranno a conseguire essa medaglia , sia d'oro , sia d'argento , avranno il diritto di portarla pubblicamente appesa al petto anche in fazione, od in altro mili tare servizio , e godranno inoltre del vantaggio assegnato qui ap presso . 4. Succedendo, che quegli stato già decorato d'una medaglia di argento, se ne guadagni, distinguendosi in qualche nuova occasione , una d'oro, sarà onorato di questa , e dovrà restituire quella d'ar gento . 5. Non si avrà alcun riguardo alla qualità dei bass’uffiziali in confronto di quella dei soldati , o d'altri individui nella distribu zione delle medaglie , a segno che trovandosi gli uni , e gli altri nello stesso fatto d'armi , potrà un soldato conseguire la medaglia d'oro per essersi maggiormente distinto , ed un bass'uffiziale, che lo comandava , averne solo una d'argento. 6. La distribuzione delle medaglie dovendo farsi soltanto a mi sura che vi saranno soggetti veramente degni di conseguirla , sarà cura de Generali, che comandano i rispettivi corpi d'armata, di ri conoscere ogni qual volta succederà , che alcuno siasi reso meritevole di questo Distintivo d'Onore, le circostanze dell'azione , e sentire li testimoni , che saranno presentati per far risultare della distinzione, e particolarità della medesima , e di stabilire quindi chi dovrà rice vere una medaglia d'oro , o d'argento, o restituire quest'ultima per averne una delle prime, con procurarsene in seguito la Sovrana ap provazione . 7. I soggetti , ai quali sarà da S. M. accordata la medaglia , dovranno riceverla pubblicamente dalle mani del Comandante del reggimento, battaglione, o del corpo , in cui servono , alla pre senza di tutti gli Uffiziali, bass'uffiziali e soldati , che dovranno essere sotto le armi , ed al suono dei militari strumenti il Coman dante l'appenderà di propria mano alla bottoniera del giustacorpo del soggetto che l'avrà meritata , dichiarando a questo, che potrà a 700 far uso di tale divisa in ogni tempo, ed ancorchè per circostanze di famiglia fosse obbligato di lasciare il servizio , o se ne ritirasse per tempo finito . 8. Tale Distintivo d'Onore dovendo sempre essere pregievole per chi lo merita, e lo conseguisce , verrà ritenuto da chi n'è fregiato , anche nel caso , che con un seguito di lodevoli azioni si rendesse degno, e venisse di fatto promosso Uffiziale. 9. Quelli, che conseguiranno una medaglia d'argento verranno da S. M. graziati d’un'alta paga corrispondente alla metà di quella fissata per il posto , che riempiono nei corpi in cui servono , e chi riceve una medaglia d'oro , godrà d'un'alta paga equivalente alla paga intiera, che gli spetta nel suo posto . 10. La doppia paga , o la metà d'essa verrà loro assegnata sul bi lancio militare, e dovranno goderne dal giorno, in cui avranno fatta l'azione, che gli ha resi degni della conseguita medaglia , e durante la loro esistenza in vita senza alcuna detrazione , ancorchè se bass ' ufficiali divenissero Uffiziali, o se soldati , passassero ad un posto di caporale, o sergente, o fossero ammessi agl'invalidi , o giubilati alle proprie case. 11. Occorrendo, che i soggetti decorati della medaglia dovessero per malattia passare nello spedale , non si potrà per alcun titolo .ri tener loro nè la doppia, nè la metà paga attaccata alla medaglia, di qual doppia , o metà paga verrà eziandio resa ragione anche ne'casi, che il fregiato di medaglia fosse, per motivo di qualche assenza dal corpo, nella circostanza di perdere la paga ordinaria militare, che gli è assegnata . 12. Nel caso per altro , che quelli , che possedono il Distintivo d'Onore venissero processati criminalmente, o castigati per qualun que grave mancamento, il quale offuscasse l'onor militare, sarà loro tolta la medaglia , e perderanno l'alta paga stata loro colla niede sima accordata . 13. Se mai accadesse, che qualcuno avesse la viltà di vendere, o giuocare la sua medaglia , perderà con essa anche i vantaggi, che 701 vi sono uniti ; e se darà prove sufficienti a far constare , che gli sia stata rubata , o l'abbia perduta , gliene verrà distribuita un'altra . 14. Le medaglie, che avranno ottenute i bass’uffiziali, soldati, o altri individui ammogliati , passeranno in caso del loro decesso alle mogli , o figliuoli a titolo di retaggio ; e se saranno nubili , dovranno i Comandanti dei corpi ritirarle, e consegnarle ai Comandanti Ge. nerali , i quali le faranno passare alla Segreteria di Guerra . S. M. ordina ai Generali delle sue armate, ai Colonnelli dei reg. gimenti , ed ai Comandanti dei corpi di osservare, e far osservare questo Regolamento , e vuole, che venga notificato ai bass’uffiziali, e soldati , ed agli altri individui in esso menzionati . Tale essendo l'intenzione della M. S. Dat. in Torino, il primo aprile 1815 . D'AGLIANO.

venerdì 10 febbraio 2023

Volumi - Riflessioni sulla Grande Guerra


I Volumi possono essere richiesti a:
Segreteriagenerale@istitutinastroazzurro.org
 

martedì 31 gennaio 2023

Memorie dalla S. A. U. S. A. - FOLIGNO

 



Caserma Gen. Ferrante Gonzaga del Vodice

 97° Corso 1979 – 1980

Ten. Cpl Art. Pe.  Sergio Benedetto Sabetta

 

            Al mattino presto di un autunnale giorno di fine ottobre del 1979 con alcuni giorni di ritardo, concessi per un esame universitario, partii per Foligno.

            Mia madre si alzò presto per preparare la colazione e darmi gli ultimi indumenti, mentre mio padre finiva di vestirsi perché voleva accompagnarmi nel viaggio fino all’ingresso della Caserma.

            Fatta colazione e controllata la valigia la mamma mi seguì fino al pianerottolo, mi abbracciò forte, seguendoci con lo sguardo mentre scendevamo le scale, poi si affacciò al balcone e ci salutò.

            Il viaggio in ferrovia con la cartolina precetto seguì la via più breve, anche se più scomoda, con vari cambi che andavano da Genova a Pisa, da Pisa a Firenze, da Firenze via Arezzo a Foligno, lungo il viaggio non furono fatti lunghi discorsi, si guardava il panorama.

            Giunti a Foligno, la caserma era lungo il viale della stazione, con l’ingresso a poche decine di metri, ci avviammo verso di essa e al portone di ingresso mio padre si fermò, mi diede la valigia e ci salutammo, io giunto alla soglia del portone mi girai e prima di entrare lo guardai, lui alzò la mano in segno di saluto, mentre la sentinella mi salutava sull’attenti sibilando un “Son tutti…..tuoi!”.

            Dopo essere stato alloggiato come ospite per la notte nella batteria alpina, nel giorno dopo fui condotto al comando e dopo breve colloquio assegnato alla pesante.

            Mi trasferii presso la 3^Btr. dove mi fu assegnata la branda, venni portato al magazzino per la vestizione e consegnati i manuali di studio per le materie.

            La caserma, con un ampio cortile costeggiato da un alto porticato, era stata costruita negli anni ’70 dell’ ‘800 ed era stata sede di un reggimento di artiglieria ippotrainato.

            Le camerate, con un alto tetto a capanna, erano prive di riscaldamento, così come per i servizi dell’acqua calda, durante l’inverno le temperature scendevano a pochi gradi sopra lo zero.

            Si dormiva con guanti e passamontagna, la tuta da ginnastica sopra mutandoni e guanti di lana, con doppia coperta, nelle camerate si vedeva d’inverno l’alito condensare.

            L’acqua gelata al mattino dava una notevole scossa e l’idea di lavarsi il viso e fare la barba non attirava, poi una volta alla settimana venivamo portati di corsa in tuta da ginnastica, con asciugamano e sapone appresso, alle docce calde in fondo alla caserma; l’attraversare il cortile al freddo, soprattutto umidi al ritorno, non era piacevole e il correre era il solo sistema per scaldarsi, si capiva bene che il corso invernale era quello più temuto.

            Anche l’accesso alla mensa, nella parte più interna, avveniva attraverso due file sul cortile, l’una con tettoia per i “vecchi”, corso anziano, l’altro allo scoperto per i “pistri”, il corso nuovo, d’inverno si battevano i piedi e si alitava sulle mani, per non parlare se pioveva, allora tutti addossati al muro.

            Lo studio avveniva in camerata e nelle aule, tutte senza riscaldamento, l’unico posto riscaldato era lo spaccio in cui ci si rifugiava e si indugiava, magari con la dispensa in mano, ma lo spazio era piccolo e più di tanto non si poteva.

            Vi era tuttavia una convenzione per noi allievi ufficiali con una società culturale folignate dotata di biblioteca, sala per la televisione e bar, ambienti riscaldati, vi era affollamento alla libera uscita con i libri per leggere al caldo, altro punto caldo era fare cena presso qualche pizzeria.

            Una di queste era poco lontana sia dalla caserma che dalla stazione, frequentata da ferrovieri, era piccola e si aspettava in fila fuori per entrare, si mangiava appollaiati su sgabelli con viso al muro ma vi era il caminetto per la cottura di pizze, focacce, uova strapazzate e salsicce.

            Mentre la fiamma allegramente scoppiettava alimentata da legna, noi si osservava bevendo un bicchiere di vino umbro e aspettando la cottura, il proprietario nel frattempo mentre infornava scherzava con due donne sue parenti, mantenendo allegra l’atmosfera, talvolta per non uscire si ordinava due volte, fuori era gelato e rientrare in caserma prima del dovuto rattristava.

            I servizi erano di vari tipi e andavano dalla pulizia delle camerate, alla pulizia dei cortili e della mensa, al servizio di piantone, caporale e sergente di giornata.

            Il più noioso era la pulizia dei cortili in autunno, durante la caduta delle foglie dei platani, di cui erano ricco il cortile e le sue adiacenze, ogni folata di vento portava per il cielo e per tutta la caserma una miriade di foglie gialle e marroni che dovevano immediatamente essere raccolte.

            Era un continuo correre con un carretto e due scope di saggina da un punto all’altro della caserma, mentre gli ufficiali di giornata continuavano ad indicare i vari accumuli che si formavano, una vera ossessione senza fine.

            Una cosa del tutto diversa le guardie che si dividevano in due tipi, in caserma ed esterne, presso la polveriera di Uppello e il deposito NBC di Scansano, a parte era la ronda che usciva dalla Caserma insieme con gli allievi e gli artiglieri della Batteria Comando Servizi nella libera uscita, per rientrare con loro.

            La guardia in caserma era quella più stretta e consisteva sia nella guardia in altana che la ronda interna, la prima era la più sgradevole in quanto durante l’inverno si doveva stare fermi al vento, ma era nota una leggenda, che passava di corso in corso, secondo cui di notte da una delle altane si poteva vedere dalle finestre dei caseggiati di fronte una bella donna che si spogliava prima di andare a letto. E’ inutile dire che nessuno l’aveva mai vista ma ad ogni corso c’era chi giurava di averla ammirata, circostanza che spingeva gli allievi a salire in altana nel freddo della notte invernale, speranzosi e vigili per il premio promesso.

            Tuttavia le guardie preferite erano il deposito NBC di Scansano e la polveriera di Uppello. Il deposito di NBC erano dei capannoni non molto grandi su cui si vigilava la notte, essendovi di giorno delle guardie giurate, mediante delle ronde, durante le quali si parlava della vita di caserma, dei colleghi, dei superiori, ma molto della famiglia e  della propria terra, per finire talvolta a guardare la volta celeste, scura ma piena di stelle, chiedendoci chi vi fosse lassù, cercando di individuare le costellazioni e la scia della Via Lattea, sognando di andare verso l’infinito.

            Ancora più solitaria la guardia alla polveriera di Uppello, una valletta vicino a Foligno circondata da boschi di basso arbusto, con un torrentello su un lato le cui bianche acque mormoravano tenendo compagnia nelle lunghe solitarie ore notturne di guardia, quando si girava avanti e indietro all’interno della doppia recinzione su scoscesi sentieri di pietra.

            Tirava un gelido vento dai monti circostanti che si infila ululando nella valletta, si sentivano talvolta il fruscio di volpi o cinghiali e, immediatamente, si impugnava il fucile nervosamente, aspettando nella penombra delle luci gialle dei fari illuminanti la recinzione chissà quali assalitori, era il tempo del terrorismo.

            In lontananza sul monte, oltre il torrente una misteriosa luce, era l’Abbazia di Sassovivo avvolta nell’oscurità del bosco, con sopra una corona di stelle,  si cercava di leggere lo sciame della Via Lattea, mentre si immaginava la vita di coloro che  vivevano nell’Abbazia.

            La guardia alla polveriera aveva il pregio per noi allievi di rimanere isolati per un giorno intero, da sera a sera, senza superiori se non il comandante della guardia e di essere riforniti in cucina di ogni bene, arrivavano ceste di pane e arance, bottiglie di rosso di Montefalco, gallette, salumi e biscotti.

            Più noiosa la ronda, costituita da un caporale e due allievi, doveva girare per le strade della città per tutta la sera con possibilità di accesso ai locali pubblici per controllo, finiva spesso per riposarsi, con la scusa di un controllo, al cinema dove si sedeva nell’ultima fila al buio, si guardava parte del film e prima che si accendessero le luci usciva.

            Le lezioni dal lunedì al venerdì erano generalmente di 45 minuti per diciotto materie teorico-pratiche, il sabato mattina pulizia del pezzo o delle armi, in alternativa educazione fisica.

            Gli artiglieri alpini avevano in aggiunta la guardia ai muli, dovevano pulire controllare e dare da mangiare ai muli della batteria, un servizio che veniva talora affibbiato per punizione. Un giorno vedemmo un mulo, con una coperta sulla groppa, girare per il cortile accompagnato dal conduttore, alla nostra meraviglia ci fu risposto che aveva una polmonite e il veterinario aveva suggerito di farlo muovere per superare la costipazione polmonare, pochi giorni dopo venimmo a sapere che era morto.

           



Le materie formative generali erano le seguenti:

Arte Militare;

Tiro – Armi;

Lezioni di tiro;

Addestramento NBC;

LCB – Mine;

Topografia;

Formazione del Comandante;

Regolamenti;

Scuola Comando;

Addestramento individuale al combattimento;

Addestramento di Pattuglia.

 

Le specifiche d’Arma erano:

Tiro;

Trasmissioni;

Impiego di Artiglieria;

Materiale di Artiglieria;

Servizio al pezzo;

Esercitazioni applicative di tiro e di trasmissioni;

Esercitazioni topografiche, esterne e a fuoco.

Ogni sei settimane eravamo sottoposti ad accertamenti scritti ed orali, nel caso di esame orale nel cortile, ai piedi della camerata, venivamo inquadrati e marciando condotti al comando posto sopra l’ingresso della caserma.

Giunti al comando si rompevano le righe e, salite le scale, attendevamo in riga sul corridoio la chiamata nominativa, al che si entrava e messi sull’attenti ci si presentava, l’ufficiale esaminatore seduto dietro la scrivania, mentre compilava la nostra scheda poneva le domande, noi, messi a riposo, ad ogni domanda scattavamo sull’attenti e con lo sguardo fisso in avanti si rispondeva.

Quando tutti eravamo stati esaminati, nuovamente inquadrati sul cortile, si tornava marciando alle camerate.

Il fine settimana era il momento o delle 48 ore di licenza breve o delle lunghe libere uscite, che ci permettevano di visitare le località umbre del distretto militare, senza uscire dai confini indicati.

Assisi, Spello, Trevi, Le fonti del Clitumno, Spoleto, Perugia e Gubbio erano visitate la Domenica, mentre viaggi notturni venivano affrontati per usufruire al massimo della licenza breve.

La prima licenza concessami fu imprevista, lo seppi il venerdì mattina e partii senza poter avvertire i miei genitori, non vi erano cellulari allora, viaggiai tutta la notte e al mattino presto mi presentai alla porta di casa. Erano passate solo tre settimane, mio padre, carabiniere in congedo, si spaventò pensando che mi fossi allontanato senza permesso, mia madre mi abbracciò felice.

Nell’appoggiare la valigetta in camera notai il letto sfatto, senza coperte e lenzuola, con il solo materasso e cuscino senza federa, mi diede un senso di abbandono, come se non dovessi più ritornare, la mamma, classe 1918, cresciuta nei primi trent’anni della sua vita in un clima di continua guerra, riviveva la mia partenza come un richiamo preparatorio per una possibile nuova guerra.

Passava le giornate, come le avrebbe passate durante il mio servizio di prima nomina ad Elvas (Brixen), zone della Grande Guerra, a cucire e fare la maglia di lana seduta presso il telefono, aspettando le mie chiamate o l’eventuale scampanellata del postino.

Durante la breve licenza mi portai la dispensa sulle Trasmissioni, materia su cui ci  sarebbe stata l’esercitazione al mio rientro, che studiavo nelle ore di viaggio e nella sera tra sabato e domenica.

Nel viaggio di ritorno, con nella valigia gli indumenti invernali, visto il clima continentale, partendo il pomeriggio di domenica, arrivato verso le 24,00 a Torontola in Umbria, non vi era fino alla mattina alle 6,00 un locale per Foligno, tuttavia davanti alla stazione abitava una signora che affittava le camere per la notte, mi fu indicata la casa dai ferrovieri.

Suonai e mi fu aperto da una signora anziana, dai capelli tutti bianchi, mi presentai e lei mi condusse ad una piccola stanza disadorna, nel pagare le chiesi per la sveglia e lei gentilmente mi rispose che mi avrebbe chiamato verso le 5,00, come puntualmente avvenne, quando sentii bussare alla porta.

Il treno locale arrivava verso le 7,00, giusto in tempo per entrare in Caserma, depositare la valigia in camerata, indossare la mimetica e rispondere all’appello.

Venne il giorno del giuramento, provammo per settimane tutti i pomeriggi, compreso il sabato mattina, la marcia e le manovre perché lo stile fosse perfetto, arrivarono le autorità e i familiari, tutti dovevano rimanere soddisfatti e ammirati dall’ordine e dalla disciplina.

I miei genitori partirono la sera prima e alla mattina erano all’ingresso della Caserma e dal palco dei familiari, con le autorità, assistettero orgogliosi alle manovre, alla lettura della formula del giuramento e al grido di risposta degli allievi.

La mamma era emozionata, papà, quale ex militare, orgoglioso del figlio che, con il filetto d’oro da allievo ufficiale e guanti bianchi, aveva sfilato davanti alle autorità e giurato, ancor più quando alla mensa durante il pranzo di ricevimento il Colonnello Comandante la caserma si era seduto al nostro tavolo pranzando e conversando con noi. Per papà abituato ad obbedire agli ordini e al distacco dei superiori, era come una promozione sociale dopo 40 anni di servizio.

Quattro mesi dopo, quando assistemmo al giuramento del nuovo corso, partecipai alla sfilata come corsista anziano, purtroppo avevo la febbre per un ascesso ma, non volevo marcare visita, marciai e rimasi inquadrato sul cortile durante tutta la cerimonia, finché mi sentii svenire e prima di cadere uscii dalla fila da dietro per andare verso la camionetta del medico militare che mi ricoverò in infermeria, fui ripreso per la mia testardaggine.

Arrivò il giorno, nel dicembre del ’79, che fummo invitati per la guardia al Quirinale, dopo le esercitazioni, il controllo degli equipaggiamenti e le raccomandazioni varie, al mattino partimmo verso Roma dove al pomeriggio venimmo inquadrati nel cortile di servizio in due sezioni, la prima destinata alla Guardia del Quirinale, la seconda come Guardia d’Onore in caso di visite di autorità straniere, fui inquadrato nella seconda sezione.

Con la bandiera in testa uscimmo marciando al suono della fanfara dal portone di servizio, risalendo la strada, tra i passanti incuriositi, entrammo dalla parte delle scuderie del Quirinale sulla piazza antistante al Palazzo e per il portone principale entrammo nel Cortile d’Onore, dove ci aspettava la guardia smontante.

            Da dietro le finestre sul cortile si vedevano delle ombre che ci osservavano , erano gli ufficiali aiutanti di campo e di Stato Maggiore che controllavano le corrette modalità del cambio della guardia, il nostro comandante Capitano Arteritano, ci aveva avvertito prima della parata.

Noi, della seconda sezione, finita la cerimonia del cambio della guardia, salutati dalla Guardia Presidenziale, ci allontanammo attraverso uno stretto corridoio verso il cortile di servizio, da cui un pullman ci portò alla Cecchignola, a disposizione.

Il pomeriggio del giorno seguente la cerimonia si invertì, vennero a darci il cambio i cadetti dell’Accademia della Marina Militare di Livorno.

Entrarono vestiti di blu, con guanti, cinturoni e copri scarponi bianchi, a passo lento e ben distanziati, si udiva il ticchettio sul  selciato dei loro tacchi ferrati, noi uscimmo stretti, nelle nostre divise grigio-verdi, in formazione serrata dal portone principale con la bandiera della Scuola di Artiglieria, davanti ad una piccola folla radunata in piazza sotto i Dioscuri.

Finalmente, superate le varie prove, venne il giorno dell’esame finale di tiro, arrivammo con l’obice da 203 a Monte Romano e noi della Pesante preparammo la piazzola e i falsi scopi, mettemmo il carro comando per il giorno successivo, il Vice Comandante S. Ten. Cesaretti, ci ordinò di portare sempre l’elmetto durante i tiri, solo lui avrebbe portato il basco quale gesto scaramantico, in quanto non indossava l’elmetto il giorno in cui aveva per la prima volta  aperto il fuoco di artiglieria, ma tra chi maneggia esplosivi tali gesti sono comuni.

Fui assegnato alla II^ tavola di tiro per il controllo dei dati calcolati dai colleghi preposti alla tavola principale di tiro, prima che questi venissero trasmessi al pezzo per il loro inserimento e tiro, alla mattina prima di aprire il fuoco ciascuno scrisse su una granata con il gesso un nome di donna.

Finiti i tiri e abilitati all’acquisizione del brevetto da ufficiale, andammo alla sera in paese dove presso una trattoria festeggiammo e il padre di un nostro collega, venuto appositamente da Roma, pagò il vino dei castelli per tutti, tanto che allegri intonammo all’arrivo dei nostri ufficiali la canzone degli artiglieri, “Caro pistrino”.

Rientrati a Foligno venne il momento della nomina e dell’assegnazione, il giorno stabilito fummo radunati davanti al comando ed uno alla volta chiamati per la consegna dei documenti.

Solo il primo decimo della graduatoria poteva scegliere, gli altri erano assegnati d’ufficio, la sede più temuta per noi della Pesante era Elvas, 1° Gr.A.Pe. – 3^ Brig. Missili, su un altopiano a 600 m. sopra Brixen, in territorio Sud Tirolese di madre lingua tedesca, a 30 Km. dal confine austriaco, in zona operativa al confine con la cortina di ferro, vicino alla “soglia di Gorizia”.

Prima di salire il Vice Comandante, S. Ten. Cesaretti, mi apostrofò “Sabetta, non se lo meritava proprio, ma non si preoccupi è in buona compagnia”, salito, entrai nella stanza e sull’attenti mi fu consegnata la destinazione: “Elvas”, la nomina sarebbe arrivata dopo.

Sceso i colleghi, informati, mi guardavano tra lo stupore, la commiserazione e la soddisfazione per il mancato pericolo, seppi che con me era stato assegnato l’allievo De Gregorio di Catania, ci fu anche chi avvicinatomi e data una pacca sulle spalle con fierezza mi disse “Siamo tutti fieri di te!”.

L’ultimo giorno, salutati tutti, con lo zaino sulle spalle e lo zaino-valigia, dove era legata la sciabola, in mano presi il treno per Genova, avevo con me una licenza di 15 giorni, in cui sarebbe stata perfezionata la nomina e la cartolina di destinazione con il biglietto ferroviario di andata via Milano, Verona, Trento per Elvas.

All’arrivo il pomeriggio alla stazione di Genova Principe, scesi dal treno ma ero in coda e quindi mi ritrovai nella galleria, la mamma e papà che aspettavano non mi vedevano scendere, finché uscii dalla galleria, la mamma mi corse incontro a braccia tese e mi abbracciò, forse pensava e ricordava i tempi della guerra, quando le donne e i padri aspettavano il ritorno dei reduci.

martedì 17 gennaio 2023

Giovanni Riccardo Baldelli. Gli Ordinamenti MIlitari Italiani dal 1919 al 1939

Il presente volume nel quadro del tema generale “Le riforme militari tra il 1919 ed il 1939.” tratta  e  descrive la evoluzione degli ordinamenti militari italiani tra le due guerre mondiali, via via che si sono succeduti in un ventenni  di accelerate e susseguenti riforme dello strumento militare italiano.

Ci si inserisce neil dibattito che va avanti dagli anni del secondo dopoguerra in merito all’adozione della divisone binaria, per la fanteria, e delle divisioni “celeri”. Un dibattito veramente interessante che il presente volume ed il prossimo sicuramente ravviveranno. E quindi entrambi i volumi rappresentano una fonte di titoli per le tesi del Master in Storia Militare Contemporanea, di cui i volumi sono integrati nell’offerta didattica. E questo è valido non solo per la seconda guerra mondiale, ma anche per le guerre precedenti il 1940, compresa quella in Etiopia e l’intervento a sostegno a Franco, in Spagna.

Il volume tratta anche aspetti particolari con l’ordinamento delle Truppe Coloniali e della Guardia alla Frontiera. Per le prime vi era il retaggio dell’Italia umbertina, mentre per la seconda un Corpo di recentissima formazione che doveva difendere le frontiere, soprattutto quelle settentrionali, sulle

Giovanni Riccardo Baldelli, Socio della Federazione di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro. E’ docente al Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960 attivato presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma.

In Copertina: Cartolina postale militare dedicata all’Armata del Po. (Collezione dell’Autore)


 

domenica 8 gennaio 2023

INFOCESVAM BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO IX, 35/36, N. 6, Novembre – Dicembre 2022, 1 gennaio 2023

IX/6/626 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 626 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente  dedicato alla indicazione dei blog attivati come complemento della piattaforma www.cesvam.org

IX/6/627 – Il volume “Il Quadro di Battaglia del Regio Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio è stato pubblicato. Progetto “Ordinamenti”. Il volume è disponibile presso la segreteria dell’Istituto.                                                                                                                 

IX/6/628 Il Volume dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale di Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 4. Avuto il visto del Collegio dei redattori è stato proposto alla Presidenza della Associazione Nazionale Trasmettitori per una pubblicazione congiunta. A metà gennaio 2023 riunione per le decisioni operative.

IX/6/629 Il blog www.atlantestrategico.blogspot.com riporta il quadro di insieme dei maggiori fatti geopolitici del momento attraverso carte esplicative. Utile per l’aggiornamento dei dati di situazione riguardante i maggiori problemi. Attivi i limk di riferimento per l’approfondimento dei temi proposti.

IX/6/630. Dal 15 gennaio 2023 l’Università “N Cusano” riprende appieno in presenza le sue attività sospese per via della esigenza sanitaria. Il ricevimento studenti sarà quindi anche in presenza per coloro che gravitano su Roma, fermo restanti le modalità seguite fino ad ora. Info  www.unicusano.it/master

IX/6/631 Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli ha predisposto il programma base per la alimetazione con l’iscrizione dei decorati; attivato il collegamento con l’Archivio Digitale in essere.

IX/6/632 Il blog www.guerradiliberazionelastoria.blogspot.com riporta dati ed indicazioni riguardante elementi di aggiornamento del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943-1945. Indicazioni in merito sono riportati in merito al Volume dedicato agli Indici ed ai Percorsi di Ricerca

IX/6/633 Il volume dedicato alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale  a raggiunto la realizzazione del manoscritto n. 2 Una sessione di ricerca è stata svolta il 13 e il 14 dicembre sia presso l’Archivio di Stato di Roma sia presso l’Ufficio Storico dell’Esercito a Via Lepanto dal Direttore, e dal  Dott. Giovanni Riccardo Baldelli.

IX/6/634. Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Indetta una riunione il 10 gennaio 2023 per l’attivazione delle modalità di alimetazione. Saranno Presenti il Direttore del CESVAM, il Dott. Orioli e la dott. Chiara Mastrantonio per la prima azione di tutoraggio.

IX/6/635 E’ uscito il n. 4 del 2022 Anno LXXXIII, Supplemento XXVII, Ottobre – Dicembre 2022, 27° della Rivista, di “QUADERNI” . Eventuali copie possono essere richieste alla segreteria (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

IX/6/636 Il blog www.prigioniadiguerra.blogspot.com riporta gli aggiornamenti del Dizionario minimo della Grande Guerra. Inoltre indicazioni sui volumi dedicati alle “Riflessioni sulla Grande Guerra” N. 13, n.14, n.15 della Collana I Libri del Nastro Azzurro

IX/6/637 Il blog www.uniformologia.blogspot.com riporta indicazioni sul costume  militare recente; in particolare riporta le uniformi della ex URSS  e dei Paesi del Patti di Varsavia. Inoltre tavole sinottiche dei gradi e distintivi e decorazioni degli eserciti dei paesi citati. Base per eventuali tesi di laurea riguardanti la Unione Sovietica e  il suo potere militare.

IX/6/638 Glossario 1945 per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del 31 ha raggiunto e oltrepassato i 1000 previsti. Attualmente è alla revisione degli Autori. Contattata la Casa Editrice per la edizione a Stampa prevista per la metà del mese di Gennaio 2023.

IX/6/639 Il blog www.internamentoereticolati.blogspot.com riporta gli aggiornamenti sulla ricerca dedicata l’Internamento in Germania dal 1943 al 1945. Documenti per sostenere la tesi del III Fronte della Guerra di Liberazione. Sono state lette indicazioni che gli internati in Germania non fecero parte della Guerra di Liberazione. La prima domanda da porre a questa tesi è: alloca chi sono?.

IX/6/640 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI2 con l’inserimento di tutte le copertine della Rivista uscite fino al dicembre 2022

IX/6/641 La Rivista “QUADERNI ON LINE” ha avuto nel 2022 26036 lettori/accessi con una media di circa  2200 lettori/accessi con punto di oltre 3000 nei mesi più attivi.

IX/6/642  Il blog www.storiamilitare.blogspot.com riporta le tracce di tesi per il Master in Storia Militare Contemporanea  per la IV Edizione, Anno Accademico 2021

IX/6/643– Compendio 1945 del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n. 5 E’ predisposta la stampa presso la Casa editrice per la fine del gennaio 2023

IX/6/644. Nel n. 6 del 2022 del Periodo dell’Istituto nella IV di Copertina sono state pubblicate le Copertine dei Volumi 13, 14,15 su “Riflessioni sulla Grande Guerra” che completano il Dizionario Minimo della Grande Guerra

IX/6/645 -  Ricerca materiali ed iconografia del Nastro Azzurro. Approntato un piano di ricerca delle Medaglie e delle Produzioni dell’Istituto al fine di acquisire documentazione per i Libri del Centenario in fase di approntamento.

IX/6/646  Il blog www.studentiecultori.blogspot.com riporta indicazioni sulle modalità didattiche della frequenta dei master. In particolare indicazioni  sullo stato di apprendimento dei testi preposti tramite test facoltativi.

IX/6/647. Il blog “Atlanteitalia.blogspot.com raccoglie le note sulla situazione italiana attraverso le carte. Attualmente dei blog geografici è il meno frequentato, forse per via del mancato aggancio ai motori di ricerca.

IX/6/648 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI ON LINE con l’inserimento di tutti Indici fino al Dicembre 2022. Attualmente sono riportati gli indici fino al n. 55 riferito al Luglio 2020.

IX/6/649.  Il blog www.atlanteuropa.blogspot.com raccoglie le note di aggiornamento delle sinossi del Master di Politica Militare Comparata in relazione agli eventi sul confine orientale europeo e le sue conseguenze, soprattutto sul piano energetico e sull’equilibrio delle forze

IX/6/650 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 marzo 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

martedì 20 dicembre 2022

Il Certificato di Patriota o Brevetto Alexander 1945

 Il Brevetto Alexander, noto anche come Certificato al Patriota, è un documento che venne conferito ai partigiani italiani dopo la Seconda Guerra Mondiale. È chiamato in questo modo dal nome del maresciallo Harold R. Alexander, comandante in capo delle Forze Alleate in Italia. 

Venne conferito per la prima volta dallo stesso Alexander al partigiano Nello Iacchini, che il 26 agosto 1944 salvò la vita del maresciallo britannico e del primo ministro inglese Winston Churchill durante la visita di quest'ultimo in Italia. 


Il 14 giugno 1945 il giornale L'Unità riportò la notizia della consegna del Certificato al Patriota da parte del generale Crittemberg, Comandante della IV Armata alleata, al generale Cadorna. Nell'articolo si legge che "nel certificato il generale Cadorna è chiamato Feld Maresciallo, in riconoscimento degli sforzi da lui compiuti per liberare l'Italia" e che "il certificato è identico a quello che viene dato a tutti i Partigiani al termine del loro servizio".

sabato 10 dicembre 2022

Il Bollettino straordinario della Federazione di Milano 1932

 


Giorgio Madeddu

Collaboratore Ce.S.Va.M.

 

Era l’11 gennaio 1932, anno X°, quando Pietro Delvecchio, allora Segretario Generale dell'Istituto del Nastro Azzurro, esprimeva “viva soddisfazione” nei confronti della Federazione di Milano in quanto, la stessa, intendeva pubblicare un Bollettino straordinario da inviare a tutti decorati della Provincia, “... allo scopo di svolgere specialmente una profittevole propaganda anche presso quei decorati che non fanno parte ancora della nostra Famiglia.”

Il Segretario Nazionale ritenuta l’iniziativa, “… degna di altissimo plauso…”, rivolgeva, inoltre, personali congratulazioni al presidente della Federazione Giulio Giussani e alla Sezione di Milano, “… sempre fra le prime in ogni buona iniziativa…”.

Chi erano Pietro Delvecchio e Giulio Giussani?

Pietro Delvecchio, avvocato, Cavaliere di Gran Croce, componente del primo Consiglio Nazionale e Segretario Generale della Sezione di Roma alla costituzione, autore di numerose pubblicazioni, tra queste un’opera di quasi mille pagine stampata su due volumi dal titolo, “Il Valore italiano: Note storiche sulle grandi azioni collettive e individuali nelle battaglie del Risorgimento e nella guerra mondiale” (1934). 

Giulio Giussani, pluridecorato della Grande Guerra, Cavaliere Ufficiale, divenne Presidente della Federazione e della Sezione di Milano. Lo ritroviamo componente del Consiglio Nazionale costituito a seguito del IV° Congresso Nazionale svoltosi a Siena a fine ottobre del 1930.

La lettera di Delvecchio, successivamente pubblicata nel Bollettino straordinario, prosegue esaltando il ruolo del Nastro Azzurro, che ormai è chiaramente divenuto organico al regime: “Chiunque ha ben meritato dalla Patria deve sentire la nobiltà della missione affidata al Nastro Azzurro, fervida espressione di quella fede per cui decorati al valore affrontarono le più ardue prove e sostengono i sacrifici più duri. Nel nostro Istituto tutti vedono ormai il simbolo immacolato delle virtù della stirpe, la vivida fiamma che tiene accesa la rinata coscienza del nostro avvenire. Per il paese che lavora e che produce, e nel quale si è risvegliato il sentimento della romanità, non vuole vivere soltanto nei ricordi delle sue gloriose memorie, ma avere un fervore di vita creatrice, per la quale le aspirazioni nazionali possano conseguire la loro realizzazione e l'avvenire rivivere nel nostro grande passato. Perciò i decorati al valore debbono stringersi nelle file del Nastro Azzurro che questo programma persegue con tenace costanza e con intatta fede.”

Delvecchio svela in questo passaggio l’intento del Bollettino straordinario: avviare una vigorosa campagna di adesioni all’Istituto affinché i decorati al Valore Militare, non ancora partecipi del progetto nazionale del regime, in esso possano riconoscersi, aderire e sostenere attivamente. Il Bollettino straordinario è quindi un appello come lo stesso Delvecchio lo definisce nella chiusa della sua lettera: “Il Tuo appello, caro Giussani, scuota perciò quanti, in codesta forte regione, sono ancora fuori dalle nostre file, risvegliando in loro la coscienza del dovere e della solidarietà perché anche nella battaglia civile che il Paese combatte, ogni decorato d'Italia, con una sola voce, possa rispondere: presente!”

In un contesto di grande armonia e collaborazione tra la gli organi nazionali e quelli periferici, prende cosi forma il Bollettino straordinario che, in prima pagina, riporta l’editoriale a cura del Presidente Nazionale, la Medaglia d’Oro Gen. Amilcare Rossi, dal titolo “Da Roma”; al centro, la già citata lettera del Segretario Nazionale e, sotto di questa, il “Discorso pronunciato in Campidoglio da S.E. Mussolini il 21 aprile 1923 in occasione dell’offerta dell’Orifiamma all’Istituto del Nastro Azzurro”, come articolo di spalla, in tre colonne, un pezzo dedicato a “La donna e la guerra”.

Premesso che chi scrive ha giurato fedeltà alla Repubblica e alla Costituzione, pare giusto sottolinearlo, questo contributo al lavoro di ricerca per il centenario, consisterà nella presentazione dei diversi articoli riportati nel Bollettino straordinario della Federazione di Milano.

In questo primo contributo si presenterà il “Discorso pronunciato in Campidoglio da S.E. Mussolini il 21 aprile 1923 in occasione dell’offerta dell’Orifiamma all’Istituto del Nastro Azzurro”.

Il giorno del Natale di Roma del 1923 imponenti cerimonie si svolgevano nelle piazze d’Italia, a Roma le strade intorno all’Altare della Patria e i prati intorno al Colosseo erano gremiti di militari di tutte armi e della Milizia Nazionale. Dopo la rassegna, il Presidente del Consiglio Mussolini, il Generalissimo Diaz e il Generale De Bono rendevano omaggio alla tomba al Milite Ignoto, lo sfilamento dei reparti concludeva la mattinata.

Alle 15, “nell’aula massima” del Campidoglio, si svolgeva la cerimonia di consegna dell’orifiamma all'Istituto del Nastro Azzurro. In rappresentanza dell’Istituto erano presenti le medaglie d'oro Viola, Brenci, Baruzzi, Cattaneo, Pizzarello, De Cesaris, Rossi, Paolini, Mazzoni, Alonzo, Maccari, Martelli, Pergolesi, Bottini, mentre per il governo, oltre al Presidente del Consiglio, presenziarono il ministro Federzoni e i sottosegretari Acerbo, Finzi, Sardi, Vassallo, tra le numerose autorità presenti anche il Gen. De Bono comandante della Milizia, il Prefetto Zoccoletti, il Presidente del Consiglio Provinciale Orrei, l’ammiraglio Cagni, l’on. Bottai, numerosi i decorati al Valore Militare e gli invitati.

Del discorso pronunciato dal Presidente del Consiglio, oltre i contenuti di cui si dirà, colpisce la brevità: poco più di una cartella, meno di 400 parole. Mussolini, tra l’altro, lo premetteva in apertura: “Questa cerimonia sarà breve secondo il perfetto stile fascista e il mio non sarà un discorso! Il mio compito, del resto, è molto semplice: si tratta di consegnare questo Orifiamma all'Istituto Nazionale del Nastro Azzurro.”

Il Capo del governo ricordava ai presenti che “L'Istituto del Nastro Azzurro è la nuova potente aristocrazia italiana, un'aristocrazia che è sorta da un travaglio così duro che potrebbe giustamente essere definito un calvario. Coloro che lo compongono sono i valorosi fra i valorosi: gli ufficiali e soldati che hanno compiuto gesta memorabili. Vorrei, o Signori, richiamare la vostra attenzione sul prodigio di questo rinnovarsi della nostra razza, che balza in piedi all'annuncio del cimento, si batte e vince!”

L’apparato ideologico del fascismo iniziava a prendere forma e consolidarsi ed era già permeante nella narrazione pubblica, concetti quali la razza e il popolo guerriero erano presenti anche nella celebrazione della gesta dei soldati italiani e nella rievocazione dei caduti, “… Abbiamo da salvare l'esercito dei nostri seicentomila morti, che si immolarono nel nome della Patria. E accanto a questi morti ci sono i nostri cento e cento giovanetti che si offrirono in olocausto e caddero perché l'Italia si rinnovellasse, perché lo sforzo della guerra non andasse perduto.”

Mussolini, nel suo discorso, non trascurava di avvisare i nemici interni ed esterni: “… chi si opporrà a questo travaglio del popolo italiano sarà travolto e schiantato (n.d.a. - altra fonte schiacciato)! Da qualunque parte venga sotto qualunque bandiera si presenti! Noi siamo duri e inflessibili!”, il Capo del governo prosegue il suo discorso apostrofando pesantemente quanti, prima della guerra, assunsero posizioni critiche, “Dove sono le piccole canaglie che prima della guerra si sputavano addosso per dire che il popolo italiano non si sarebbe battuto? In quale antro si sono nascosti con la loro vergogna questi sordidi servi dello straniero?

Con linguaggio sempre diretto ed in prima persona, Mussolini si avviava alla conclusione del discorso lanciando il suo monito: “Dico agli italiani, a tutti gli italiani, che sento la responsabilità del mio compito: la sento e l'affronto: e tutte le mie forze tendono perché il mio compito sia assolto. Indietro non si torna! Si procederà sempre più oltre verso quell’Italia imperiale che è il nostro sogno e la nostra fede!”

Al discorso del Presidente del Consiglio rispondeva la Medaglia d'Oro capitano Ettore Viola che, “… a nome degli eroi morti e vivi assenti e presenti, noti ed ignoti…”, ringraziava Mussolini per il dono che nel “… fatidico giorno avete voluto fare l'Istituto del Nastro Azzurro”, assicurando che, “… oggi come ieri, come domani, una sola sarà accanto a voi l’aspirazione nostra: ben meritare la Patria rinnovellata.”.

Concluso in ringraziamento il capitano Viola riceveva in consegna dal Presidente del Consiglio l’Orifiamma, costituito da un drappo in seta azzurra e nel mezzo, ricamato in oro, il fascio.

Conclusasi la cerimonia per le autorità e gli invitati fu servito un rinfresco.

Il discorso dell’Orifiamma, riletto a distanza di quasi 100 anni, rivela quanto il regime, nato con la violenza, sino dalle sue origini istillasse odio in ogni pubblica occasione. Un manifesto ideologico che sarà concretizzato durante il ventennio, con l’epilogo a tutti noto.