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sabato 30 novembre 2019

Italia: settembre 1943 Inizi della campagna d'Italia

LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana





Sul piano strettamente militare per gli Alleati continuava la campagna d’Italia, iniziata con lo sbarco in Sicilia il 9 luglio e brillantemente conclusa sia con la conquista della Sicilia nell’agosto 1943 sia con la resa dell’Italia, avuta a seguito di tre operazioni di sbarco nella penisola, in Calabria il 3 settembre, a Salerno il 9 settembre e a Taranto il 10 settembre, queste due ultime in concomitanza con la proclamazione dell’armistizio con l’Italia. Il nemico

mercoledì 20 novembre 2019

Il terzo fronte della germania: Italia 1943

LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
la difesa dei confini meridionali




Anche per la Germania la difesa dei confini meridionali del Reich che divenne una potenziale necessità con la caduta del regime fascista il 25 luglio, si risolse con una vittoria, l’ultima vittoria della Wehrmacht nella seconda guerra mondiale, con applicazione brillante del piano Asche che portò alla occupazione di due terzi del territorio italiano. Nei piani tedeschi la difesa del confine meridionale del Reich nella migliore delle ipotesi si poteva avere sulla linea degli Appennini a protezione della pianura Padana, ove erano le maggiori industrie italiane, nella peggiore ma più probabile sulle Alpi, in uno scenario che avrebbe ricordato quello della prima guerra mondiale. Mentre Rommel, comandante del gruppo Armate B già era orientato verso questa situazione all’indomani dell’armistizio, Kesserling, Comandante Superiore Sud, non solo volle tenere gli Appennini ma anche Roma e nell’intento di non abbandonare le sue truppe a sud di Roma riuscì a fermare gli sbarchi e l’avanzata alleata stabilendo una linea che andava da sud di Napoli a Manfredonia, con il recupero di quasi tutte le sue forze operanti nel meridione italiano. Napoli cadde solo il 1 ottobre e questo sottolinea il successo tedesco. Per entrambi i contendenti, che usavano il territorio italiano come campo di battaglia, quello che per gli alleati era la Campagna d’Italia e quello che per i tedeschi era la difesa dei confini meridionali del Reich iniziava nel migliore dei modi. Il nemico

domenica 10 novembre 2019

Italia: nel 1943 un futuro incerto

LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
 Il nemico



Nessuno assicurava il futuro dell’Italia come stato unitario, in quanto legato all’andamento della guerra, Intanto la Germania, già il 10 settembre si era annessa l’Alto Adige ed il Friuli Orientale compresa Trieste[1], mentre l’Istria e la provincia di Lubiana erano anch’esse incorporate nella Germania e in paesi suoi alleati, dando un preciso orientamento delle sue intenzioni a guerra terminata e a vittoria ottenuta, nel solco dell’atteggiamento antirisorgimentale ed antiunitario austriaco ereditato con l’annessione dell’Austria nel 1938. Le Nazioni Unite, con una politica di più ampie vedute, lascavano intendere che il futuro dell’Italia dipendeva in modo proporzionale all’aiuto che essa avrebbe dato alla causa alleata. Su quella base si sarebbe delineato il trattato di pace. In sostanza, però, gli interessi alleati e quelli della Germania avrebbero sempre fatto premio su quelli italiani, a prescindere dl tempo e dal luogo ove questi si sarebbero manifestati e maturati.


[1] La prova che Trieste non era più italiana sta nel fatto che una legge del Reich proibiva di costruire campi di concentramento fuori dal territorio del Reich stesso per motivi di sicurezza nazionale. A Triste fu aperto il campo di concentramento della Risiera di San Saba a gestione ed amministrazione completamente tedesca.

venerdì 1 novembre 2019

La crisi armistiziale. L'armistizio corto

LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
 Il nemico


Con la firma dell’armistizio corto il 3 settembre 1943 il Regno d’Italia chiedeva cessava le ostilità con la Gran Bretagna e con gli Stati Uniti[1] ed ancora era in guerra con l’Unione Sovietica, che non era stata coinvolta nelle trattative armistiziali.[2] Da un punto di vista strettamente formale un armistizio è la sospensione delle attività belliche che può portare al Trattato di pace e nel qual caso la guerra dichiarata ha termine, oppure alla ripresa delle ostilità. Il 29 settembre a Malta il Governo Badoglio firmò una aggiunta a quello firmato il 3 settembre che in pratica lascia solo quattro provincie pugliesi alla sovranità italiana mentre il resto del territorio italiano occupato dalle truppe delle Nazioni Unit erano sotto amministrazione alleata. Il restante territorio era stato occupato dalle forze germaniche. In sostanza l’Italia nel settembre 1943, non aveva sovranità se non su quattro provincie ed aveva il restante territorio occupato ed amministrato sia dai suoi ex alleati (La Germania) sia dai suoi ex Nemici (Stati Unit e Gran Bretagna e loro alleati). Il 13 ottobre 1943, con un colpevole ritardo, fu dal regno del Sud dichiarata la guerra alla Germania ed ai suoi alleati. Pertanto da un punto di vista formale l’Itala, non avendo firmato alcun trattato di pace con nessuno era in guerra con le due coalizioni che in quel momento si fronteggiavano, ovvero era in guerra, diretta o sospesa, con quasi tutto il mondo.


[1] Con la Francia aveva concluso un armistizio il 25 giugno 1940 firmato a Villa Incisa da plenipotenziari francesi e italiani.
[2] L’armistizio ed il riconoscimento del Regno del Sud si avrà nel 1944.