ALBO D'ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1792 AD OGGI - SITUAZIONE

Alla data del 31 MARZO 2023 sono stati inseriti in modo provvisorio:
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mercoledì 20 aprile 2022

Rivista QUADERNI, ANNO LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3 20° della Rivista, CESVAM REPORT Settembre 2019 Agosto 2021

 


SOMMARIO

Anno LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3,

20° della Rivista “Quaderni”

www.istitutodelnastroazzurro.it

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

www.cesvam.org

 

CESVAM REPORT.  SETTEMBRE 2019 – AGOSTO 2021

 

1.      INTRODUZIONE

La necessità di un Report.

 

2.      STRUTTURA DEL CESVAM

a.       Istituto del Nastro Azzurro Ente Morale

Statuto; Regolamento

b.      Lo Statuto del CESVAM

c.       Il Regolamento del CESVAM

d.      Il Verbale  costitutivo del CESVAM del Consiglio Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro

 

3.      ATTIVITA’ DEL CESVAM

Editoria

a.       La Emeroteca del CESVAM

b.      L’Archivio-Biblioteca del CESVAM

c.       I Progetti di Ricerca. La realizzazione e la finalizzazione

Ricerca

d.      Le attività in essere.

e.       La Rivista “Quaderni del Nastro Azzurro”

f.        I “Quaderni On Line”

g.      I Blog di carattere storico, estensione di ricerca

h.      I Blog di carattere geografico, estensione di ricerca

i.        I Blog di carattere associativo e divulgativo

j.        I CESVAM Papers, collana “occasional” di pubblicazioni

k.      I Libri della Collana del Nastro Azzurro”

Didattica

l.        L’Attività didattica per Master di 1° e 2° Livello

m.    L’Attività didattica per Corsi di Formazione

Divulgazione

n.      Il Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro. Concorso alla Gestione

o.      La Piattaforma del CESVAM. Lo strumento di divulgazione al passo con i tempi

p.      I Convegni e le Conferenze

q.      Gli “Incontri con l’Autore”

r.       Collaborazione con Enti, Istituti, Accademie, Università. Il Confronto

 

4.      CONCLUSIONE

. Lineamenti per il futuro

5.      IL PERIODICO “NOTIZIARIO DEL NASTRO AZZURRO

 

Nota redazionale:

Questo numero della Rivista “QUADERNI” come si può notare, pur mantenendo la struttura base, non porta la tradizionale suddivisione “Il mondo da cui veniamo: la memoria” e “Il mondo in cui viviamo: la realtà d’oggi” e le relative rubriche. Questo per lasciare lo spazio al Report del CESVAM, Questo Report, come ampiamente si è riportato nel Report stesso, vuole essere una documentazione fattiva della risposta che la Presidenza Nazionale ha voluto dare, con il Report pubblicato nel 2019 (N. 3° della Rivista, Supplemento XIII, Luglio-agosto 2019) alla lenta crisi che aveva attanagliato l’Istituto culminata, in chiave di retrospettiva storica, con l’anno 2014, considerando il 2015 l’anno della svolta a cui tutti hanno dato un ampio contributo. Questo numero della Rivista vuole essere la continuazione del Report per il biennio settembre 2014 – agosto 2019, mantenendo la stessa articolazione ed aggiornandone i contenuti per il periodo di riferimento. Si vogliono fornire elementi di riflessione sulle scelte fatte, sui successi ottenuti, sugli scostamenti da correggere, per proseguire, in vista degli anni futuri, verso una affermazione dell’Istituto sempre più ferma e decisa.

(massimo coltrinari)

 

I di Copertina: Lo stemma del CESVAM


info:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org 

Il presente numero può essere richiesto gratuitamente in formato digitale. Su carta (fino ad esaurimento  copie ed addebito spese postali)   previo versamento di euro 5 a copia in bianco e nero e euro  10 a copia a colori da versare su conto corrente postale n. 25938002 intestato ad Istituto del Nastro Azzurro  oppure su C.C. Bancario BPER Banca Piazza madonna di Loreto 24 C.C.703202000000002122 IBAM IT 85P0 5387 0320 200000000 2122.

domenica 10 aprile 2022

52° Reggimento Fanteria Garibaldi

 Si riporta la post fazione al Volume di mario di Spirito dedicato al Reggimento.


Postfazione

 

Stampare un volume scritto ed edito negli anni trenta del secolo scorso, in un clima totalmente diverso da quello di oggi può sembrare una attività inutile e nostalgica. In realtà riportare alla luce e presentare ai Soci dell’UNUCI e a quanti hanno interesse a questi argomenti può essere utile per comprendere lo spirito e il senso di identità che sono una struttura portante della architettura della nostra Nazione.

 

Il Reggimento “Obbedisco” era una entità anche nel 1934 al di sopra di tutto e di tutti. Ho sentito mille volte racconti come quello dell’amico Montagano, che finirà in un campo di concentramento tedesco, in un KZ quelli peggiori di tutti per la sua avversione al fascismo ed al nazismo, essere orgoglioso di portare quella cravatta rossa segno di italianità in un panorama fosco e nero. Come quello offerto dal regime mussoliniano.

 

Richiamare alla attenzione quei momenti significa anche viverli e partecipare a quella operazione di conoscenza della memoria che è uno degli scopi statuari dell’UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali di Complemento in Congedo. Non solo storia risorgimentale, in cui il 52° Reggimento affonda le sue radici di tradizione storica, ma anche storia del novecento, in cui la tradizione garibaldina ha avuto un suo sviluppo ed un suo rinnovarsi.

 

La partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, di cui in questi mesi si sta celebrando la data anniversaria intesa come momento di unione, di identità e di partecipazione collettiva, è una tappa fondamentale di questa tradizione. Aver deciso di accorre nel 1914, in Francia, per combattere il tedesco, con la Legione Garibaldina nel solco dell’interventismo, è stato un segno eclatante per influire nella scelta da che parte l’Italia doveva stare. L’Italia del primo novecento era incapsulata nella Triplice Alleanza ed appariva sempre più evidente che questa alleanza poteva essere accettata come strumento di equilibrio europeo. Quando Germania ed Austria oltrepassarono questo limite e vogliono ricorrere, in una visione prettamente ottocentesca dell’uso della guerra, l’Italia è chiamata a scegliere.

 

Germania ed Austria sono convinte, nel 1914, di vincere la guerra, supponendo che la Gran Bretagna rimanga neutrale; e sono convinte di riuscire a sconfiggere la Francia, prima, la Russia, poi, fidandosi ciecamente nella forza dei loro eserciti. L’Austria è convinta di avere ragione della Serbia in poche settimane. Troppo convinte della loro superiorità pensano di non avere bisogno dell’Italia e volutamente la vogliono lasciare fuori per non dividere con lei le conquiste territoriali che sono date per scontate.

 

Qui finisce nella sostanza la Triplice Alleanza. L’Italia non deve partecipare alla costruzione del nuovo ordine europeo scaturito dalla guerra. La Triplice Alleanza aveva terminato il suo compito: fin quando è una alleanza per mantenere gli equilibri europei va bene; quando questi equilibri devono essere alterati a favore di Germania ed Austria, l’Italia è messa da parte.

 

Mascheravano Germania ed Austria questa loro scelta con le solite parole di propaganda: parlarono di “tradimento” dell’Italia con cui marcarono di tradimento il nostro Paese al momento della dichiarazione di neutralità.

 

Davanti a tutto questo, al fallimento della politica della Triplice, di cui il capofila era il Marchese di San Giuliano, ministro degli Esteri, non vi era che la strada dell’Interventismo, della partecipazione alla guerra per avere quei vantaggi territoriali che mettesse in sicurezza il confine orientale, con la acquisizione di Trieste, concludendo il processo unitario Italiano.

 

In questo contesto lo spirito garibaldino fu essenziale. . L’esempio  ed il significato storico del 52° Reggimento fanteria “Obbedisco”, è eclatante.

In questa chiave la ristampa del volume, il voler aver dato spazio a nomi e cognomi di chi fu partecipe e protagonista, che è forse il segmento più importante del volume, rappresenta un omaggio ed un dovuto ricordo a chi fecero, con il loro dovere, l’Italia, prima come Stato, poi come Nazione.

 

Massimo Coltrinari