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giovedì 30 gennaio 2020

La Germania. Ex Alleata 3

LA GUERRA DI LIBERAZIONE
La coalizione hitleriana
 Il nemico


L’analisi che Filippo Stefani propone delle operazioni tedesche da settembre a dicembre 1943 è estremamente interessante in quanto sottolinea come le potenzialità tedesche in Italia nel settembre 1943 erano davvero notevoli. Kesserling chiese due divisioni che se gli fossero state assegnate sicuramente avrebbe dato ai tedeschi successi maggiori.
Continua Stefani:
Non ebbe torto il maresciallo Kesserling di lamentarsi di non essere stato ascoltato a suo tempo circa la costituzione del comando Rommel: l'esistenza di questo duplice comando in Italia e la strana soggezione di Hitler verso Rommel ebbero per conseguenza il continuo rifiuto delle mie ripetute richieste di un paio di divisioni di rinforzo con le quali la portata dei successi iniziali avrebbe potuto assumere la dimensione strategica del reimbarco delle unità della 5ª armata statunitense a Salerno.”[1]
Kesserling probabilmente aveva ragione, ma si devono considerare altri due elementi non presi in esame né da lui né da Stefani: la resistenza ed il contrasto che le forze armate italiane hanno posto in essere nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell’armistizio. Ci si riferisce, ad esempio, ai combattimenti che si ebbero a Roma, alla Montagnola, alla Magliana, a Porta San Paolo, che impegnarono per oltre tre giorni la 3a Divisione Paracadutisti tedesca, che giunse con i suoi primi elementi nella zona della testa di ponte di Salerno solo cinque giorni dopo l’inizio dello sbarco stesso, anziché, nel primo o nel secondo giorno. In questa ultima ipotesi il suo peso sarebbe stato veramente determinante.  Il secondo elemento da prendere in considerazione è che la maggior parte dei reparti tedeschi si attardò a disarmare le truppe italiane, a raccoglierle e a radunarle; un più accorto impiego di questi reparti, sollecitati a marciare verso sud avrebbe dato a Kesserling sicuramente risultati maggiori. Anche in questo caso seppur indirettamente, è di tutta evidenza che le forze italiane abbiano aiutato gli Alleati a Salerno,


[1] Ibidem, pag. 778

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